martedì 30 ottobre 2018

Papa Francesco: "L'Europa è nata dai migranti, chiudere le porte è suicida"

https://www.facebook.com/acistampait/videos/2131359973787022/?t=0IL VESCOVO DI CREMONA MONS.ANTONIO NAPOLIONI DOBBIAMO ESSERE PIU' FRANCESCANI


IL PAPA RICORDA UN ANEDDOTO LA MAMMA E GLI INSEGNANTI

Gli uomini non sopportano che si scriva loro la verità e se tu provassi afarlo

finisci parroco di Barbiana nel migliore dei casi o sul rogo cioè disoccupato

nel peggiore. Don. Lorenzo Milani.








DON LORENZO MILANI IL MOBBIZZATO . LEZIONE DI CULTURA GENERALE ALLIEVI RICHIEDENTI ASILO.

DON LORENZO MILANI IL MOBBIZZATO .
LEZIONE DI CULTURA GENERALE ALLIEVI RICHIEDENTI ASILO.
PROGETTO IDEATO E REALIZZATO NEL CORSO
DI CULTURA GENERALE DA GABRIELE CERVI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE IN CAMMINO
CON S. FRANCESCO LA CASCINETTA ONLUS DI CASTELVERDE.
TUTOR: GABRIELE CERVI.

DON MILANI..
Don Lorenzo Milani diceva che la grandezza di una vita non si misura dalla
grandezza del luogo in cui si è svolta ma da tutte altre cose. Don Milani fin
dall’inizio del suo mandato pastorale si distinse per la sua tenace libertà di
pensiero. La chiesa di allora molto conservatrice e amante dello status quo
IPOCRITA per non averlo tra i piedi, lo promosse prete (ricordo che siamo
nei primi anni 50) e credendo di renderlo inoffensivo lo mandò in un piccolo
paesino isolato di montagna Barbiana. Quello che doveva essere un
allontanamento dal contesto sociale, si rivelò per Don. Milani una vera e
propria fortuna.
Se noi estrapoliamo la frase di Don. Milani dal contesto sociale di allora
e lo contestualizziamo ora, si scopre che Don. Milani è attualissimo come
sono attuali le cattiverie che subì da una chiesa conservatrice e
mondana lontana dal vangelo e dai poveri. Vedasi ,OGGI, i vari interventi
del Nostro Caro Santo Padre Papa Francesco contro una chiesa mondana,
contro il dio denaro, contro il potere contro l’avidità ecc. Ma ciò
che sorprende in Don. Milani è che nonostante le pesanti ingiustizie
subite non si ribellò mai alla Santa Madre Chiesa.
Un po’ come fece S. Francesco D’Assisi che non rivendicò
mai nulla se non l’amore Verso Nostro Signore Gesù.
Il mobbizzato Don. Milani in una sua lettera scrisse: Gli uomini
non sopportano che si scriva loro la verità e se tu provassi a farlo
finisci parroco di Barbiana nel migliore dei casi o sul rogo cioè
disoccupato nel peggiore.
Don Milani (oggi possiamo dire che fu un mobbizzato.. e lo dice un
o che di mobbing se ne intende, perché ho subito
IN PRIMIS, per vari anni
sul posto di lavoro mobbing ma anche perché per 10 anni sono stato
Presidente e fondatore dell’associazione contro mobbing di Cremona e
Provincia. Quindi se riprendiamo la frase di Don. Milani (che fu
un grande e puro uomo di Chiesa) il quale sosteneva: che la grandezza
di una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è
svolta.. ma da ben altro… e noi questa frase la contestualizziamo
dal punto lavorativo si può fare nostra la citazione di Don. Milani
dicendo che la grandezza di un lavoratore non si misura dalle
vessazioni e soprusi subiti nel corso della propria vita lavorativa..
ma da ben altro.. come dal coraggio e dalle virtù portate avanti
quali: difendere la propria dignità di persona e di lavoratore, l’onestà
, il bene comune , le pari opportunità ecc.) Ecco che emerge il Don
Milani vero.. drammaticamente attuale nella sua interezza… celebra frase
di Don Milani:
Io non me ne andrò mai via dalla Chiesa perché questo è il luogo dove
mi vengono perdonati i peccati.







Papa Francesco: "L'Europa è nata dai migranti, chiudere le porte è suicida"


Il Papa torna su un concetto già sviluppato
in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord: "Il benessere è suicida, ti porta a chiudere le porte perché non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere"











Il Vaticano torna a difendere i migranti. Lo fa con un accalorato saluto che papa Francesco rivolge ai missionari scalabriniani, religiosi dediti alla pastorale dei migranti, ricevuti oggi.

"C’è un’ondata di chiusura verso lo straniero e ci sono tante situazioni di entrata di persone, ma poi si sfrutta lo straniero, no? Io sono figlio di migranti e ricordo che nel dopo guerra, quando ero un ragazzino di 10 o 12 anni dove lavorava papà arrivarono i polacchi e furono accolti bene, c’era lavoro e c’era anche bisogno. L’Argentina è un cocktail di ondate migratorie: i migranti hanno costruito il paese, come hanno costruito l’Europa, che non è nata così. È il frutto delle ondate migratorie".
Nel suo ragionamento il pontefice torna su un concetto già sviluppato in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord. "Il benessere è suicida - tuona Bergoglio - ti porta a chiudere le porte perchè non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere. C’è questo dramma del declino demografico e della chiusura delle porte". Concetti, questi, già espressi altre volte dal Santo padre, che ricorda ai fedeli di ricevere (accogliere) lo straniero: "Ricordati - esorta il Papa - che tu sei stato straniero. Avete letto le parole del Vangelo 'Ero straniero'. E mi ha fatto commuovere quando lei ha detto che è più facile ricevere uno straniero che essere ricevuto: voi dovete fare entrambe le cose, dare le possibilità alle nazioni che hanno tutto di accogliere, aiutare le coscienze per farlo bene".
Il Papa ha poi risposto a porte chiuse ad alcune domande degli scalabriniani, ai quali ha anche consegnato il discorso preparato, ringraziandoli per quello che fanno. "Ho avuto - ha detto - la grazia di conoscervi da prima di essere arcivescovo a Buenos Aires perché i vostri studenti studiavano nella nostra facoltà, poi i vostri confratelli mi hanno dato una mano a Buenos Aires e adesso uno scalabriniano è sottosegretario della sezione per i migranti del dicastero per lo sviluppo umano integrale, dove tutti e due i sottosegretari fanno molto bene". Nel testo consegnato, il Papa sottolinea che in tema di assistenza ai migranti "prima di tutto bisogna ascoltare le persone, ascoltare la storia delle comunità; soprattutto le speranze deluse, le attese dei cuori, le prove della fede... Prima di tutto ascoltare, e farlo in atteggiamento di conpassione, di vicinanza sincera. Quante storie ci sono nei cuori dei migranti! Storie belle e brutte". "Il pericolo - afferma Francesco - è che vengano rimosse: quelle brutte, è ovvio; ma anche quelle belle, perché ricordarle fa soffrire. E così il rischio è che il migrante diventi una persona sradicata, senza volto, senza identità. Ma questa è una perdita gravissima, che si può evitare con l’ascolto, camminando accanto alle persone e alle comunità migranti. Poterlo fare è una grazia, ed è anche una risorsa per la Chiesa e per il mondo".













VIDEO-APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA CASCINETTA GABRIELE CERVI AL DIRETTORE DELLA CARITAS DON. ANTONIO PEZZETTI..




































IMMIGRAZIONE E CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO LETTERA APERTA

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