lunedì 18 marzo 2019

POLITICI SVEGLIA.. ORA SI PUÒ CONTRASTARE SERIAMENTE IL GIOCO D'AZZARDO.MA VOI SIETE COME PILATO

 
 
 

Slot e droga tra gli affari del clan, sequestrati beni per 45 milioni
Maxi blitz contro la ‘ndrangheta: 15 arresti. Indagini tra Torino e la Calabria per sgominare un sodalizio criminale. Quattrocento militari coinvolti. Salvini: "Un altro successo, complimenti alle forze dell'ordine"
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 Dall’alba oltre 400 militari – Carabinieri del Ros e Finanzieri del comando provinciale di Torino e del servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma – sono impegnati in una vasta operazione nei confronti di un sodalizio di matrice ‘ndranghetista radicato in Piemonte. Le indagini sono estese alla provincia di Torino e di Vibo Valentia, l’operazione è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo piemontese.sono 15 le persone finite in carcere. Quattordici di loro sono indagate per associazione a delinquere di stampa mafioso finalizzata alla produzione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa. Secondo la Dda di Torino gli indagati sono legati alla ‘ndrina Bonavota, originaria della provincia di Vibo Valentia, ed erano attivi nell’area di Carmagnola. Il gruppo sarebbe guidato da tre capi: Salvatore Arone di 60 anni, Francesco Arone (58 anni) e Antonino Defina (53 anni). Due uomini sono accusati invece di concorso esterno in associazione mafiosa: tra questi c’è il proprietario di due concessionarie di automobili. Il valore dei sequestri di società, conti correnti e cassette di sicurezza supera i 45 milioni di euro.I provvedimenti sono frutto di un’intensa attività investigativa avviata nel 2012 dal Ros e nel 2015 dalla Finanza che ha permesso di ricostruire l’attività criminale di un gruppo operante in Piemonte, con interessi ramificati in vari settori produttivi. Nell’ambito dell’operazione (denominata in codice “Carminius), in esecuzione a un provvedimento emesso dal Tribunale, la Dia torinese ha confiscato l’intero capitale di una società attiva nel settore del trasporto merci su gomma e numerosi altri beni mobili (tra cui semirimorchi, trattori e autovetture). Il provvedimento è scattato nell’ambito di un’indagine patrimoniale al fine di evidenziare il reinvestimento di denaro di provenienza illecita nel settore del trasporto merci.C’era un patto tra ‘ndrangheta e Cosa Nostra nella gestione delle attività illecite tra la provincia di Torino e quella di Cuneo. Anche questo è emerso nel corso dell’indagine Carminius. Alcuni presunti esponenti legati alla ‘ndrina Bonavota e uomini della mala siciliana attivi a Carmagnola e in alcune zone del Cuneese si sono spartiti il traffico di stupefacenti, estorsioni e le videoslot con una “gestione non bellicosa”, come è stata definita dagli inquirenti.A testimonianza della forza acquisita dal gruppo malavitoso ci sono le intimidazioni, minacce e attentati incendiari ai danni di amministratori comunali per impedire il varo di un regolamento più restrittivo sull’installazione delle slot machine nei locali pubblici. A essere preso di mira dalle cosche è stato, in particolare, il comune di Carmagnola: tra il 2014 e il 2018 sono state incendiate le auto del vicesindaco Vince

Decretone, nessun reddito a chi vince al gioco

È stato approvato in commissione Lavoro e Affari sociali l'emendamento 3.100 che prevede la perdita del diritto al reddito di cittadinza a chi realizza una vincita al gioco.
Oggi, lunedì 18 marzo alle ore 11 approda in aula alla Camera il testo su reddito di cittadinanza e quota 100 per la discussione delle linee generali.
Le commissioni Lavoro e Affari sociali hanno concluso le votazioni sugli emendamenti con il mandato alle relatrici.
 
Anche se non sono mutate le disposizioni sui giochi, è stato approvato nelle commissioni riunite Lavoro e Affari sociali alla Camera l'emendamento numero 3.100 presentato dalle relatrici (Elena Murelli della Lega, relatrice per l'11esima commissione Lavoro e Dalila Nesci del M5S, relatrice per la 12esima commissione Affari sociali) e secondo il quale una donazione o una vincita fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza.
 
“Con riferimento al patrimonio mobiliare (come definito a fini Isee, non superiore a una soglia di 6mila euro) – si legge nel testo - come definito ai fini dell’Isee di cui all’articolo l’eventuale variazione patrimoniale che comporti la perdita dei requisiti è comunicata entro il 31 gennaio relativamente all’anno precedente, ove non già compresa nella Dsu.
 
La perdita dei requisiti si verifica anche nel caso di acquisizione del possesso di somme o valori superiori a 6mila euro (di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), numero 3), a seguito di donazione, successione o vincite, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 5, comma 6, e deve essere comunicata entro quindici giorni dall’acquisizione”.
 
Il decreto, che scade il 29 marzo ed è in seconda lettura alla Camera, dovrà tornare al Senato per l'approvazione definitiva.
 
Nel corso dell'esame nelle commissioni sono stati respinti tutti gli emendamenti sui giochi all'articolo 27 del testo e l'unico emendamento approvato è il numero 3.100
 
Nonostante sia stato approvato l'emedamento 3.100 restano immutate le altre disposizioni sui giochi. 
 
IL CONTRASTO AL DGA - La card sul reddito di cittadinanza non si potrà usare per giocare, questo con la " finalità di prevenire e contrastare fenomeni di impoverimento e l'insorgenza del disturbo da gioco d'azzardo (Dga)", dispone l'articolo 5.
L'AUMENTO DEL PREU SULLE SLOT - Previsto inoltre un "ulteriore" aumento del Preu sugli apparecchi da intrattenimento, andando a sostituire quanto previsto dalla Manovra per il 2019, che prevedeva "solo" un inasprimento dell'1,35. "Al comma 1051 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, le parole 'di 1,35 per gli apparecchi di cui alla lettera a)' sono sostituite dalle parole 'di 2,00' per gli apparecchi di cui alla lettera a)”.
L'AUMENTO DEI CORRISPETTIVI - Aumenta anche il corrispettivo per il rilascio di titoli autorizzatori per gli apparecchi da intrattenimento, con la previsione di un versamento una tantum. Il testo dispone: "Il rilascio dei nulla osta di distribuzione previsti dall’articolo 38, comma 4, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ai produttori e agli importatori degli apparecchi e congegni da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lett. a) del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 è subordinato al versamento di un corrispettivo una tantum di 100 euro per ogni singolo apparecchio. Per il solo anno 2019, il corrispettivo una tantum previsto dall’articolo 24, comma 36, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni ed integrazioni, è fissato in euro 200 per ogni singolo apparecchio". Inoltre, in vista "della previsione di cui all’articolo 1, comma 569, lett. b) e articolo 1, comma 1098, di cui alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, l’introduzione della tessera sanitaria prevista dall’articolo 9-quater, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito. con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lett. a), deve intendersi riferita agli apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto".
L'INCREMENTO DEGLI ACCONTI - Crescono anche gli acconti dovuti a titolo di Preu per il sesto bimestre dell’anno 2019. "Per il solo anno 2019, i versamenti dovuti a titolo di primo, secondo e terzo acconto relativi al sesto bimestre, sono maggiorati nella misura del 10 per cento ciascuno; il quarto versamento dovuto a titolo di saldo è ridotto dei versamenti effettuati a titolo di acconto, comprensivi delle dette maggiorazioni".
IL CONTRASTO AL GIOCO ILLEGALE - Il governo punta anche a "contrastare più efficacemente l’esercizio abusivo di giochi e scommesse offerti al pubblico e i fenomeni di disturbo da gioco d’azzardo patologico", inasprendo le pene e conferendo ulteriori compiti, in materia, all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A tali fini, "all’articolo 4 della legge 13 dicembre 1989, n. 401 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 le parole “con la reclusione da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti “con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da venti a cinquanta mila euro.”; b) le parole “Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato” dovunque compaiono sono sostituite dalle seguenti: “Agenzia delle dogane e dei monopoli”; c) è aggiunto il seguente comma: “4 quater). L’Agenzia delle dogane e dei monopoli è tenuta alla realizzazione, in collaborazione con la Guardia di finanza e le altre forze di polizia, di un piano straordinario di controllo e contrasto all’attività illegale di cui ai precedenti commi con l’obiettivo di determinare l’emersione della raccolta di gioco illegale”.
2. All’articolo 110, comma 9, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, dopo la lettera f ter) è aggiunta la seguente lettera: “f quater) Chiunque, sul territorio nazionale, produce, distribuisce o installa o comunque metta a disposizione, in luoghi pubblici o aperti al pubblico o in circoli o associazioni di qualunque specie, apparecchi destinati, anche indirettamente, a qualunque forma di gioco, anche di natura promozionale, non rispondenti alle caratteristiche di cui ai commi 6 e 7 dell’articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro per ciascun apparecchio e con la chiusura dell’esercizio da trenta a sessanta giorni".
LA RITENUTA SULLE VINCITE - Il testo prevede infine l'aumento della ritenuta sulle vincite del 10&Lotto. In dettaglio, la ritenuta "sulle vincite del gioco numerico a quota fissa denominato “10&lotto” e dei relativi giochi opzionali e complementari è fissata all’undici per cento a decorrere dal 1° luglio 2019. Resta ferma la ritenuta dell’otto per cento per tutti gli altri giochi numerici a quota fissa".nzo Inglese e dell’assessore Alessandro Cammarata.Questo il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Altro successo contro la ‘ndrangheta. Oltre 400 carabinieri e finanzieri, coordinati dalla Dda di Torino, stanno smantellando una rete piemontese dei clan. Droga, estorsioni, fatture false, affari con le slot machine e tanto altro. Sequestrati beni per 40 milioni di euro. Complimenti alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti. Nessuna pietà per i criminali: la pacchia è finita».


 Rimini piccola Las vegas: per il gioco si spendono 400 euro per abitante


Rimini è ventiduesima in Italia e in Emilia-Romagna si spende di più solo a Piacenza e Modena. Il Comune ha già avviato una mappatura dei luoghi sensibili
 
RIMINI – Ma quanto spendono i riminesi nelle sale slot. La provincia è infatti terza in regione, e 22esima in Italia, 398 euro per ognuno di loro nel 2017, per un totale di quasi 60 milioni di gettito per l’Erario. Solo Modena e Piacenza spendono di più in Emilia-Romagna. Il Comune di Rimini intanto ha già realizzato la mappatura dei luoghi sensibili e delle aree di rispetto entro cui non è possibile la presenza di sale gioco o di corner con apparecchi per il gioco d’azzardo, come da legge regionale.
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Mentre dall’1 gennaio 2020 entrerà in vigore l’obbligo di inserimento della tessera sanitaria, sulla scorta di quanto già accade per i distributori automatici di sigarette, per ridurre l’accesso dei minorenni ai giochi di azzardo. I numeri, commenta l’assessore alle Attività produttive Jamil Sadegholvaad, “confermano la notevole portata del gioco a Rimini. Un fenomeno che da anni stiamo monitorando e seguendo per potenziarne il contrasto, sopratutto per quanto riguarda i pericoli per la salute derivanti da dipendenze come la ludopatia”. Tra queste il marchio “slot-free” per le attività che scelgono di non tenere alcun apparecchio per il gioco, il divieto di pubblicità su aree pubbliche e la mappa dei luoghi sensibili.
“Intervenire in queste zone di sicurezza- conclude- non significa certo eliminare il problema, ma sarebbe comunque un passo in avanti molto importante, sia a livello pratico e tecnico, che su quello culturale”.
 

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