Arrestata per sfruttamento
della prostituzione e
maltrattamenti una donna di 52 anni. A dare il
via agli accertamenti la segnalazione della scuola
dell’altra figlia dodicenne
Pubblicato il
07/03/2019
monica serra
Per giocare alle slot machines costringeva la figlia di 22 anni a prostitursi nei
night club del centro di Milano. La piccola, di 12, ai “lavori forzati” in casa.
È una storia terribile di violenza tra le mura domestiche quella che viene dalla
periferia sud di Milano. Scoperta quasi per caso dai carabinieri della stazione
Vigentino che, su ordinanza di custodia cautelare hanno arrestato,
con le accuse di sfruttamento della prostituzione e maltrattamenti in famiglia,
una donna di 52 anni.
A dare il via agli accertamenti una segnalazione della scuola media
frequentata dalla 12enne. Nei periodici incontri che il comandante della
stazione fa col corpo docente, una insegnante ha detto che la ragazzina le
aveva chiesto se fosse reato prostituirsi. Un campanello d’allarme per i militar
i dell’Arma che subito si sono messi a indagare sull’adolescente. Hanno
scoperto la difficile situazione familiare in cui viveva. In una casa occupata,
con la sorellastra maggiore e la madre disoccupata, che trascorreva giornate
e notti intere a giocare alle macchinette nei bar e tabacchi della zona.
Obbligata a tornare subito a casa da scuola per pulire e cucinare, ma
anche per sbrigare in casa tutti i lavori pesanti. Picchiata quotidianamente
e insultata dalla madre in ogni modo, con parole e accuse pesanti.
Nell’attività di osservazione e pedinamento, in un’occasione gli investigatori
hanno assistito a un litigio in cui la madre diceva alla ragazzina: “Diventerai
peggio di tua sorella”. Così hanno deciso di approfondire la situazione e hanno
scoperto che da tempo la maggiore delle sorelle, di 22 anni, era costretta
a prostituirsi nei migliori club del centro di Milano, dove la madre la obbligava
a sedurre uomini ricchi e che non badassero a spese. Con quei soldi la ragazza
si occupava di tutto. Di portare avanti la famiglia, e soprattutto di “finanziare”
i vizi della mamma. Uno su tutti: il gioco d’azzardo. Era lei a dare alla donna il
denaro e a pagare i debiti che seminava qua e là.
Il 3 marzo i carabinieri hanno arrestato la 57enne che è finita dritta al carcere
di San Vittore. Le figlie, invece, sono state accompagnate in una comunità
protetta, finalmente lontane da lei.
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