giovedì 18 luglio 2019

2 LEZIONE. DON LORENZO MILANI PREPARAVA I SUOI RAGAZZI A COMBATTERE IL SISTEMA AL'INTERNO DEL SISTEMA STESSO.


2 lezione video.

Alla scoperta di Don. Lorenzo Milani. 

Gabriele Cervi
(Formatore)


























Qui vorrei aprire una parentesi in quanto il destino a volte gioca  a favore o a sfavore delle persone. Nel mio caso il mio destino lavorativo  fu alquanto ingrato.. ma se non fosse stato ingrato non avrei  potuto fare quello che ho fatto.. Dal lato lavorativo ho perso molto… dal lato umano ho accumulato una esperienza tale che oggi posso spendere nel sociale a piene mani.. tutto quello che ho 


imparato sia nel bene che nel male.. Ma forse mi  è servito più il male che ho ricevuto a piene mani  .. perché è dal male che si comprende il sistema società ed è sempre dal male che io ho potuto comprendere l’importanza del bene. Il mio non è stato e non è un bene peloso, un bene a prescindere… è un bene che un cristiano, un credente non può sottrarsi…

                               Gabriele Cervi   
                                 (formatore)





Per fare lezione don. Milani usava molto i giornali. Quella mattina aveva fatto impressione una notizia di cronaca: due vecchietti si erano asfissiati nella soffitta d’una grande città. I ragazzi volevano capire il perché di questo fatto, il significato di questo suicidio. Il rapporto tra questo fatto di colpa della società che porta a compiere questi atti, consideravano queste cose su un piano ideologico, religioso, morale.


Il fine di Don. Lorenzo era quello di preparare i suoi ragazzi a combattere il sistema, all’interno del sistema stesso. Era convinto che i contadini, i montanari possedessero una loro vera cultura, di cui purtroppo non erano consapevoli.

Sapevano dissodare un terreno , costruire una casa, far scorrere l’acqua, allevare gli animali ecc.  Insomma erano capaci di produrre la ricchezza con le tecniche da essi stessi inventate. Tecniche che la scuola non valorizza. A pranzo mostrò a Mario Lodi undici compressine di diversi colori, che doveva trangugiare per resistere ancora un

po' al suo tumore, sul quale scherzava. Parlava del tempo che gli restava da dedicare alla sua scuola con una serenità e un coraggio che mi commuovono. Era duro contro i preti e  i maestri che, in modi diversi formano uomini pecore .  Qualcuno paragonò le lettere di Don. Lorenzo Milani a certe lezioni di Pestalozzi.

In primis per lui la didattica si doveva fondare sulla collaborazione tra i ragazzi.  Il Don.. sul piano metodologico., aveva aperto un cambiamento radicale .. dall’autoritarismo  di trasmettitore di cultura, di principi e di valori ,  poi era passato a quello  di guida alla scoperta dei valori partendo dalle motivazioni  della vita.  ANCHE NOI SIAMO PARTITI PROPRIO  ALLA SCOPERTA DEI VALORI PARTENDO  DALLE MOTIVAZIONI DELLA VITA.

Ora però vorrei ritornare brevemente a Pestalozzi in quanto io stesso  lo portai nel mio esame di maturità di Dirigente di Comunità che feci  nel 2006.

 Qui vorrei aprire una parentesi in quanto il destino a volte gioca  a favore o a sfavore delle persone. Nel mio caso il mio destino lavorativo  fu alquanto ingrato.. ma se non fosse stato ingrato non avrei  potuto fare quello che ho fatto.. Dal lato lavorativo ho perso molto… dal lato umano ho accumulato una esperienza tale che oggi posso spendere nel sociale a piene mani.. tutto quello che ho 

Imparato sia nel bene che nel male.. Ma forse mi  è servito più il male che ho ricevuto a piene mani  .. perché è dal male che si comprende il sistema società ed è sempre dal male che io ho potuto comprendere l’importanza del bene. Il mio non è stato e non è un bene peloso, un bene a prescindere… è un bene che un cristiano, un credente non può sottrarsi…  La figura di Pestalozzi per me , è stata molto importante , e ora a distanza di ben  13 anni eccolo apparire indirettamente nello studio su don. Lorenzo Milani..

„Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri.“Origine: https://le-citazioni.it/autori/lorenzo-milani/


„Il giorno che avremo sfondato insieme la cancellata di qualche parco, installato la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordati Pipetta, quel giorno ti tradirò, quel giorno finalmente potrò cantare l'unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo, beati i poveri perché il regno dei cieli è loro. Quel giorno io non resterò con te, io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso.


                         
















                      similitudini


shinystat.cgi?USER=cervigabriele



„Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.“ — Lorenzo 


POSSIAMO DIRE CHE PESTALOZZI

 FU UN  EDUCATORE POPOLARE


 Sarò breve in quanto abbiamo poco tempo a disposizione per studiare questo grande pedagogo. Però è giusto che voi conosciate anche se parzialmente questa figura in quanto ho trovato in Pestalozzi delle similitudini con il nostro priore Lorenzo Milani.

 La prima esperienza come educatore Pestalozzi la fece, appena sposato, in una tenuta agricola acquistata allo scopo di istituirvi una scuola per ragazzi poveri, dediti all’accattonaggio che venivano sfruttati per i lavori nei campi Lo stesso sfruttamento che capita anche oggi a voi immigrati.. . L'idea era di istruirli (elementarmente) e di avviarli al lavoro agricolo d’estate e a quello di filatura e tessitura d’inverno. La scuola doveva reggersi autonomamente con il lavoro dei ragazzi. Purtroppo quest’iniziativa si concluse in maniera fallimentare dopo un decennio di vita, poiché, nonostante aiuti esterni (tardivi e interessati), i debiti finirono col soverchiarlo, era un amministratore inesperto e perdette il proprio patrimonio e quello della moglie.

Il desiderio  di Pestalozzi era di sollevare le classi popolari dalle loro misere condizioni. Questo suo sogno di rigenerazione sociale si arrestava però, al progetto di istruire convenientemente le popolazioni rurali e di far riconoscere il diritto del contadino e dell’operaio ad una  dignitosa condizione di vita. Ecco qui la similitudine con Don. Lorenzo Milani. Dopo questo suo fallimento  si isolò per scrivere  Leonardo e Geltrude” che doveva essere come il catechismo dei poveri. È l’indicazione che per sanare alla radice la società occorre l’opera della scuola Anche Pestalozzi si dedicò al mutuo insegnamento diventando responsabile di un orfanatrofio.

“I fanciulli insegnano ai fanciulli, i fanciulli imparano volentieri dai fanciulli”. Per oggi ci fermiamo qui in quanto questa infarinatura è sufficiente per farvi capire l’importanza della conoscenza..  per addivenire ad una dignitosa condizione di vita che questi due straordinari educatori nella loro vita di formatori hanno esercitato.
                              DON MILANI E LA SUA DIDATTICA INLCUSIVA.



Le mie tendenze di sognatore furono spinte all'apice dell'entusiasmo quando lessi quel libro [L' Emilio di Jean Jacques Rousseau]. Paragonai l'educazione che avevo ricevuto a casa ed a scuola con quella che Rousseau raccomanda per Emilio e capii quanto inadeguata fosse stata la mia.“ — Johann Heinrich Pestalozzida Canto del cigno


PILLOLE DI SAGGEZZA PAPA FRANCESCO


„Il mondo sta davanti ai nostri occhi come un mare di confuse impressioni, che si accavallano le une sulle altre.“ — Johann Heinrich Pestalozzi





RICORDANDO IL PRIORE
PROGETTO SOCIALE DON. LORENZO MILANI


video di repertorio Don. Lorenzo Milani.






Nessun commento:

IMMIGRAZIONE E CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO LETTERA APERTA

IMMIGRAZIONE E CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO LETTERA APERTA

VIDEO PROPOSTE COME LIMITARE IL GIOCO D'AZZARDO E COME DARE DIGNITA' AGLI IMMIGRATI ECONOMICI. UNA BARISTA DI CASTLEVERDE NON U...