INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE IN CAMMINO CON S.FRANCESCO LA CASCINETTA DIDATTICA ONLUS DI CASTELVERDE PERIODICO UTOPIA 2 PARTE.
UTIOPIA: ho visto che il quotidiano la provincia di CREMONA ha pubblicato con evidenza la lettera di una anonima immigrata indirizzata al ministro dell'interno Matteo Salvini.
Presidente: si è stata pubblicata la scorsa settimana.. una lettera forte , vera a volte un po' troppo incisiva.. ma alla fine ha lanciato un segnale umano ed etico importante. Per me riproporla sul quotidiano la Provincia di Cremona è stato un atto dovuto..
UTOPIA: m nessuno ha risposto sul quotidiano alla lettera.. come mai..
Presidente: direi che nessuno ha avuto gli attributi per controdedurre… e non so se il silenzio è assenso.. molte volte è pura codardia… e i politici sono molto codardi..
UTOPIA: oggi è stato approvato il decreto sicurezza 2.. che ne pensa
Presidente: penso che sia una logica interpretazione da parte di un partito la lega assai razzista che sta aumentando consensi a dismisura per merito di un centro sinistra colpevole di tanti errori ma sopratutto di una mancanza di una vera linea di sinistra per capirci alla Bellinguer…in decenni si sono limitati ad occupare i posti ,, come tutti .. gli altri partiti.. e questo è il risultato.. la sinistra non ha più una anima.. e lo dico io che sono sempre stato di sinistra… senza essere un compagno.. ..
UTOPIA: si paventa una prossima crisi di Governo..
Presidente: spero di no.. io credo che il movimento 5 stelle fra le mille difficoltà sia stato ed è il migliore rappresentate politico del paese.. della gente … comune
UTOPIA che ne pensi di Salvini che si è rivolto ringraziando la Madonna.. per il decreto di sicurezza 2
Presidente: Salvini è furbo.. vuole i voti di una parte dei cattolici .. quelli contro la gerarchia della chiesa …stufa dei scandali della chiesa.. ma io amo profondamente Papa Francesco.. che soffre per le debolezze della chiesa.. un cristiano ha il dovere di aiutare la chiesa e quindi il suo santo RAPPRESENTANTE.. PAPA FRANCESCO PER ME E' GIA' SANTO.
UTOPIA: bella mossa quella di Salvini..
Presidente: è una mossa di un politico che usa una strategia ANDREOTTIANA….SI DIMOSTRA UN VECCHIO POLITICO… come si può credere ad un Salvini che garantisce l'immunità a Bossi e alla sua famiglia.. che come amico ha il presidente della Russia. e che ama aver rapporti con politici europei estremisti.. E' un piccolo Berlusconi alle prime armi..
UTOPIA.. e per quanto riguarda il gioco d'azzardo..
Presidente: ho delle nuove idee e proposte… vedremo.. se il governo andrà avanti.. le farò.. ora però non ne parlo… troppi cialtroni mi stanno boicottando.. addirittura faceboock mi aveva censurato.. ..
Continua..,
L'ultimo addio a un uomo,
e altri vuoti. Si chiamava Daniel Nyarko
Si chiamava Daniel Nyarko, veniva dal Ghana, aveva 51 anni. Era un bracciante agricolo regolare, a Foggia. Aveva denunciato un sistema di estorsioni nel Tavoliere. Lo hanno ucciso a colpi di pistola una sera del marzo scorso, mentre rincasava dal lavoro in bicicletta. Il suo corpo è rimasto quattro mesi all’obitorio: troppo povera la sua famiglia lontana per reclamarne i resti, e non c’erano i soldi per le esequie. Finalmente la comunità ghanese locale, la diocesi di San Severo e la Caritas sono riuscite a mettere assieme i 1.700 euro necessari alla sepoltura. Daniel ha avuto il suo funerale, e un posto al cimitero. Ciò che spetta a ogni uomo. Quel fazzoletto di terra nera che non mancheremmo mai di dare a un nostro caro. Perché riposi in pace, finalmente.È una storia forse minore, molto probabilmente non la sola. Forse un uomo lasciato in obitorio per quattro mesi come un vuoto a perdere colpisce poco, in tempi in cui ci stiamo abituando a naufragi di cento morti nel Mediterraneo, morti tirati su con pietà da pescatori oppure sommersi, per tomba solo il mare.
Ancora pochi anni fa dopo simili stragi si facevano solenni funerali, accorrevano i rappresentanti dell’Europa. Ora non più. Molti annegati vengono riportati in Libia, dove li lasciano in sacchi neri sulle spiagge, sotto al sole. Anche il nostro rispetto per i morti si sta modificando; e lo sguardo sulla morte, è strettamente connesso con quello sulla vita.
Sembra sempre di più che tacitamente qualcosa vada modificandosi in un comune Dna di origini remote, già precristiano, come radicalmente scritto in noi. Il dovere di Antigone di dare sepoltura, le battaglie dell’antichità sospese per sotterrare i morti degli uni e degli altri. Ci stiamo abituando a quei sacchi sulle coste nordafricane, lucidi sacchi color bitume in tutto simili a quelli della spazzatura. Sacchi per “loro”, naturalmente, non per “noi”. Germina in questa distrazione il consenso inconscio a una differenza che non ammetteremmo: ci sono uomini, e uomini che valgono di meno.
Almeno Daniel Nyarko grazie alla generosità dei suoi compagni e della gente di Foggia ha la sua tomba. Pensiamo a quel corpo provato da una vita di miseria e poi di lavoro nei campi, a quel corpo venuto da una donna, che lo aveva atteso e messo al mondo, e abbracciato. Anche il corpo degli uomini ha un infinito valore: anche per la nostra carne è promessa la resurrezione. Ora Daniel ha il suo angolo di terra, la terra materna e buia che ci custodisce come semi, in attesa di un’altra vita. Non ne serve poi molta: «Un metro e ottanta dalla testa ai piedi era tutta la terra di cui aveva bisogno», così conclude Leone Tolstoj una sua famosa novella. Ma quel poco è un drappo di pietà necessario, ai morti e ai vivi, per restare umani.
Scriviamo di questa storia “minore” di un migrante lasciato per quattro mesi in un obitorio del Sud, mentre i giornali sono pieni delle immagini del ministro dell’Interno e vicepremier a torso nudo, intento a governare dal Papeete Beach, vivace spiaggia romagnola, tra musica disco e cubiste. In sottofondo, l’inno di Mameli. Ma che scollamento fra questa immagine di Italia evidentemente scelta per raccontare spensieratezza agostana, ottimismo e anche una certa tracotanza, e tanta altra Italia silenziosa. Quella dei braccianti italiani e africani, dei migranti che annegano; ma anche quella di una moltitudine di pensionati con pensioni minime, di giovani del Sud senza strade di futuro a casa loro, di piccoli Comuni dove da anni non nasce neppure un bambino. Un Paese che si svuota in tante sue parti e che invecchia drammaticamente, e nel quale – guarda caso – si sragiona su come renderlo inavvicinabile e inabitabile agli “altri” e si progetta l’introduzione del suicidio assistito. Anche questo è sguardo sulla morte, e sulla vita...
Siamo in un momento grave del nostro vivere comune, non è possibile non accorgersene. Ci piacerebbe vedere in chi governa la cognizione di tante risposte non date e neppure davvero cercate, di tante sofferenze e speranze inascoltate, e la memoria di un’antica, diffusa pietà. Pietà cristiana. Stride distonica la disco music dal Papeete Beach, come un segno di esibita incoscienza. fonte avvenire
Si chiamava Daniel Nyarko, veniva dal Ghana, aveva 51 anni. Era un bracciante agricolo regolare, a Foggia. Aveva denunciato un sistema di estorsioni nel Tavoliere. Lo hanno ucciso a colpi di pistola una sera del marzo scorso, mentre rincasava dal lavoro in bicicletta. Il suo corpo è rimasto quattro mesi all’obitorio: troppo povera la sua famiglia lontana per reclamarne i resti, e non c’erano i soldi per le esequie. Finalmente la comunità ghanese locale, la diocesi di San Severo e la Caritas sono riuscite a mettere assieme i 1.700 euro necessari alla sepoltura. Daniel ha avuto il suo funerale, e un posto al cimitero. Ciò che spetta a ogni uomo. Quel fazzoletto di terra nera che non mancheremmo mai di dare a un nostro caro. Perché riposi in pace, finalmente.È una storia forse minore, molto probabilmente non la sola. Forse un uomo lasciato in obitorio per quattro mesi come un vuoto a perdere colpisce poco, in tempi in cui ci stiamo abituando a naufragi di cento morti nel Mediterraneo, morti tirati su con pietà da pescatori oppure sommersi, per tomba solo il mare.
Ancora pochi anni fa dopo simili stragi si facevano solenni funerali, accorrevano i rappresentanti dell’Europa. Ora non più. Molti annegati vengono riportati in Libia, dove li lasciano in sacchi neri sulle spiagge, sotto al sole. Anche il nostro rispetto per i morti si sta modificando; e lo sguardo sulla morte, è strettamente connesso con quello sulla vita.
Sembra sempre di più che tacitamente qualcosa vada modificandosi in un comune Dna di origini remote, già precristiano, come radicalmente scritto in noi. Il dovere di Antigone di dare sepoltura, le battaglie dell’antichità sospese per sotterrare i morti degli uni e degli altri. Ci stiamo abituando a quei sacchi sulle coste nordafricane, lucidi sacchi color bitume in tutto simili a quelli della spazzatura. Sacchi per “loro”, naturalmente, non per “noi”. Germina in questa distrazione il consenso inconscio a una differenza che non ammetteremmo: ci sono uomini, e uomini che valgono di meno.
Almeno Daniel Nyarko grazie alla generosità dei suoi compagni e della gente di Foggia ha la sua tomba. Pensiamo a quel corpo provato da una vita di miseria e poi di lavoro nei campi, a quel corpo venuto da una donna, che lo aveva atteso e messo al mondo, e abbracciato. Anche il corpo degli uomini ha un infinito valore: anche per la nostra carne è promessa la resurrezione. Ora Daniel ha il suo angolo di terra, la terra materna e buia che ci custodisce come semi, in attesa di un’altra vita. Non ne serve poi molta: «Un metro e ottanta dalla testa ai piedi era tutta la terra di cui aveva bisogno», così conclude Leone Tolstoj una sua famosa novella. Ma quel poco è un drappo di pietà necessario, ai morti e ai vivi, per restare umani.
Scriviamo di questa storia “minore” di un migrante lasciato per quattro mesi in un obitorio del Sud, mentre i giornali sono pieni delle immagini del ministro dell’Interno e vicepremier a torso nudo, intento a governare dal Papeete Beach, vivace spiaggia romagnola, tra musica disco e cubiste. In sottofondo, l’inno di Mameli. Ma che scollamento fra questa immagine di Italia evidentemente scelta per raccontare spensieratezza agostana, ottimismo e anche una certa tracotanza, e tanta altra Italia silenziosa. Quella dei braccianti italiani e africani, dei migranti che annegano; ma anche quella di una moltitudine di pensionati con pensioni minime, di giovani del Sud senza strade di futuro a casa loro, di piccoli Comuni dove da anni non nasce neppure un bambino. Un Paese che si svuota in tante sue parti e che invecchia drammaticamente, e nel quale – guarda caso – si sragiona su come renderlo inavvicinabile e inabitabile agli “altri” e si progetta l’introduzione del suicidio assistito. Anche questo è sguardo sulla morte, e sulla vita...
Siamo in un momento grave del nostro vivere comune, non è possibile non accorgersene. Ci piacerebbe vedere in chi governa la cognizione di tante risposte non date e neppure davvero cercate, di tante sofferenze e speranze inascoltate, e la memoria di un’antica, diffusa pietà. Pietà cristiana. Stride distonica la disco music dal Papeete Beach, come un segno di esibita incoscienza. fonte avvenire
Pronte per il corso di ciclomeccanica. Disponibili Da lunedì.. fonte Quotidiano La Provincia di Cremona. Anni 6 /12.
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Addi 2014.. sto pitturando i locali che diventeranno laboratori sociali della Cascinetta didattica ONLUS Avevo appena fondato l'associazione e redatto lo statuto.. Mandai il mio progetto sociale al Santo Padre Papa Francesco che con una lettera al Vescovo Mons. Dante Lafranconi ne caldeggio' l'attività sociale. Quindi se oggi questo mio Sogno si è potuto realizzare lo devo a PAPA FRANCESCO. Grazie SANTO PADRE DA PARTE DI TUTTI I VOLONTARI DELLA CASCINETTA DIDATTICA.
Castelverde dossier slot. Quando non vengono rispettate
le normative
regionali per il Dio denaro.
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