INCLUSIONE: CORSO DI INFORMATICA IMMIGRATI
Secondo noi. Le chieda ai prefetti, signor ministro Salvini. Quello che la Chiesa fa.
Una frase sorprendente di Salvini sul Vaticano. Con una dimenticanza: diocesi e tanti religiosi e religiose sono già in prima linea coi poveri e con coloro che hanno bisogno di accoglienza
«Chiedilo a loro» è stato l’efficace slogan della campagna per l’8xmille alla Chiesa cattolica per diversi anni. "Loro" sono tutti coloro – laici cattolici, preti, religiosi – che grazie a quei contributi riescono a farsi prossimi al prossimo. Oggi il prezioso suggerimento potrebbe essere adattato e girato al ministro dell’Interno Matteo Salvini: lo chieda ai prefetti.
Che cosa? Chieda ai "suoi prefetti", tutti, che cosa fa la Chiesa cattolica per gli immigrati. E chieda al prefetto di Roma che cosa fa per loro il Papa, vescovo della città.
Già, perché ieri il titolare del Viminale, responsabile del controllo del territorio e della sicurezza nazionale, ha lasciato scivolare tra le pieghe dell’incessante flusso di notizie giornaliere una frase passata quasi inosservata ai più, ma davvero sorprendente. Eccola: «Quando la nave (la Cigala Fulgosi della Marina militare, che ha salvato cento naufraghi al largo della Libia, ndr) arriverà a Genova, il mio obiettivo è di avere accordi con i Paesi europei e con il Vaticano in modo tale che non ci sia un solo immigrato a carico e spese degli italiani».
Anche volendo sorvolare sui Paesi europei, evitando di osservare che i governi Ue più restii alla solidarietà con l’Italia sono proprio quelli in sintonia politica con Salvini, bisognerebbe capire che cosa intende il ministro per «Vaticano». Salvini, come un qualsiasi cittadino poco informato, intendeva includere in quella definizione (inesatta) la Chiesa cattolica italiana? La successiva conferma ha visto i fatti chiarire che chi davvero lavora per il bene comune è in questo caso la Conferenza episcopale. In ogni modo, Salvini, che pure poi ha ringraziato, aveva sbagliato indirizzo, perché sia il Papa sia la Cei, sia le singole Diocesi e tanti religiosi e religiose sono già e sempre in prima linea coi poveri. La prossima volta chieda prima ai prefetti, signor ministro.
FONTE QUOTIDIANO AVVENIRE.
LA CROCE DU MATTEO SALVINI AIUTIAMOLO DAI DUE LADRONI
CARI RAGAZZI ANDRA' TUTTO BENE IL RASSISMO NON PASSERA'.
http://benecomune.myblog.it/ http://cristo.myblog.it/ LINK SU FACEBOOK ASSOCIAZIONE :https://www.facebook.com/groups/255672801282031/?ref=bookmarks PAPA FRANCESCO: https://www.facebook.com/groups/181018122057524/?ref=bookmarks LABORATORI SOCIALI: SENZA SCOPO DI LUCRO https://www.facebook.com/CASCINETTA?ref=bookm
Papa Francesco non ci sta – Ma quale “Prima gli italiani”, i veri Cristiani dicono “Prima gli ultimi”…!
Papa Francesco contro il motto “Prima gli italiani”: “I cristiani dicono ‘Prima gli ultimi’”
Per Bergoglio il trattamento riservato ai migranti sempre più spesso “rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto”.
Nel giorno del trionfo della Lega di Matteo Salvini alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo Papa Francesco ha nuovamente lanciato un allarme riferendosi al modo in cui vengono trattati migranti e richiedenti asilo. Per il Pontefice il trattamento riservato loro sempre più spesso “rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto”. “Non si tratta solo di migranti; su questa via – spiega Bergoglio -, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione”. Per questa ragione secondo Francesco “la presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità”.
Nel messaggio dedicato alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2019, che si celebrerà in prossimo 29 settembre, il Papa ha scritto: “Conflitti violenti e vere e proprie guerre non cessano di lacerare l’umanità; ingiustizie e discriminazioni si susseguono; si stenta a superare gli squilibri economici e sociali, su scala locale o globale. E a fare le spese di tutto questo sono soprattutto i più poveri e svantaggiati”. “Le società economicamente più avanzate – aggiunge – sviluppano al proprio interno la tendenza a un accentuato individualismo che, unito alla mentalità utilitaristica e moltiplicato dalla rete mediatica, produce la ‘globalizzazione dell’indifferenzà”.
Secondo Bergoglio “il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a questo incontro”. “Il problema è quando dubbi e timori condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’altro, la persona diversa da me; mi priva di un’occasione di incontro col Signore”. Per finire a chi si fa schermo dell’identità cristiana, ricorda che “la fede si dimostra con le opere di carità verso gli ultimi, anche stranieri” e che per un cristiano è contraddittorio affermare “prima io e il mio gruppo” perché nella logica di Cristo e del Vangelo “gli ultimi vengono prima”.
Nessun commento:
Posta un commento